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Smartworking Italia

 Cos'è lo smartworking e dove trovarlo?

Sarebbe utile scrivere un "glossario della contemporaneità", un manuale che contenga tutti quegli "Inglesismi" che popolano il nostro linguaggio quotidiano. Termini tecnici di ogni settore, slang più o meno giovanili... Tante parole usate e soprattutto ostentate da chiunque per apparire principalmente smart.

 

Inoltre, "smart" è uno di questi, ovviamente. Il termine inglese è quasi intraducibile perché contiene molti significati: da "intelligente" a "veloce", da "furbo" a "elegante", da "alla moda" a "sfacciato", da "forte" a "brillante"... e molti altri, anche verbali, sempre prevalentemente positivi.

I significati di smart si ampliano anche se aggiungiamo questo aggettivo ad altri termini, come nel caso di "smart card" (carta magnetica), o nel gergo militare "smart bomb" (bomba intelligente) o, sempre nel contesto gergale, "smart cookie" (tipo d'orologio)... fino ad arrivare a ciò che ci interessa principalmente in questo articolo, cioè lo smart working.

Per smart working intendiamo "lavoro flessibile", "lavoro agile", cioè un lavoro gestito comodamente in base ai suoi tempi e spazi.

Per questo si può dire che lo smart working è una delle poche cose positive nel mondo del lavoro di oggi. È, infatti, la novità del nuovo millennio: poter lavorare e svolgere i propri obiettivi, compiti, ecc. senza dover timbrare il cartellino e quindi senza dover stare in una specifica azienda o luogo simile.

Fino a poco tempo fa, quando eravamo ancora meno internazionali e inclini a parlare inglese ovunque, si chiamava "telelavoro", una parola che sottolineava il fatto che era possibile lavorare lontano dalla sede e rimanere in contatto con sistemi telematici.

Ora si chiama smart working e sempre più aziende lo stanno adottando per lasciare i dipendenti liberi di non rimanere fisicamente nel posto fisso e, quindi, per renderli semplicemente più sereni nello svolgimento delle loro funzioni abituali. Questo significa permettere alle donne di essere madri senza dover ridurre il loro impegno lavorativo, ma solo differenziarlo e spostarlo in luoghi più consoni alla loro vita privata. Le statistiche dicono però che lo smart working piace soprattutto agli uomini, non solo alle donne, che sono finalmente libere di aprire una conference call di importanza mondiale senza dover prendere ogni volta un aereo per Dubai, per fare un esempio, ma i casi sono tanti, di ogni tipo.

Pazienza, lo smart working in realtà esiste, è già ampiamente attuato in grandi e piccole aziende e soprattutto è la filosofia di vita delle nuove generazioni, che vogliono essere padrone del loro lavoro, qualunque esso sia, e svolgerlo comodamente dove preferiscono. Non necessariamente a casa, ma magari proprio in un coworking come Smart Hub, che offre tutti gli aspetti tecnici di un luogo di lavoro e allo stesso tempo le comodità di un luogo domestico... e che ha il suo "fulcro" in un motto: Be Smart!

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